The Danish Girl

Lili-Elbe-The-Danish-Girl-Movie-AdaptationNon è ancora uscito e The Danish Girl col solo trailer ha sollevato qualche dubbietto e malumore. In questo denso post pubblicato da Mic, The Danish Girl’ Trailer Shows Good Intentions Toward Trans People. Is That Enough? si condensano molti di questi aspetti controversi.

Prima di tutto la scelta di un uomo cisgender per interpretare il ruolo di una donna trasgender, così come era successo per la scelta di Jared Leto in Dallas Buyers Club. Sulla questione, Eddie Redmayne ha risposto che Lili non aveva preso ormoni e quindi ci sta che sia un uomo, in sostanza. Il che potrebbe anche essere condivisibile.

Sulla questione l’articolo di Mic riporta l’opinione dell’artista transgender Fyodor Pavlov

Casting a cis actor to play a trans role for the sake of ‘pre-transition authenticity does not credit a trans person’s story or tell it respectfully. It encourages the cultural obsession with trans people’s bodies, and perpetuates the often harmful emphasis on biological transition. Also pre- and non-medically transitioning trans actors exist. Hire them to tell our stories.

Su Twitter, per esempio, hanno fatto notare la somiglianza tra Redmayn e Jessica Chastain. Probabilmente la fisicità di Chastain non avrebbe reso la fisicità maschile da superare di Lili Elbe che invece ha Redmayne.

B-2AA2TXEAAE5WQ.jpg largeSusan Stryker, docente di studi di genere e studi sulle donne, oltre che storica del transgenderismo (?), puntualizza come la fonte del film sia un romanzo e non un lavoro di non-fiction.

A mio avviso il punto è proprio questo. Come si fa a conciliare una necessità politica di rappresentazione con l’esigenze artistico-industriali dei film? Hollywood non è certo una democrazia rappresentativa ma nemmeno può utilizzare delle caratteristiche di persone a proprio uso e consumo. Nonostante la scelta di un uomo per rappresentare una donna transgender non sia un atto politico in sé, ha, di fatto, delle conseguenze politiche sugli spettatori gnurandi o che comunque si formano anche attraverso le rappresentazioni mediatiche delle minoranze.

L’obiettivo di uno scrittore o di un regista però è principalmente quello di raccontare delle storie, lo dicono spesso. La narrativa in sé è una rielaborazione della realtà, quindi perché e quanto richiedere aderenza a essa?

David Ebershoff, che ha scritto il libro da cui è tratto il film e che ho letto e che trovai un po’ noioso, fa capire chiaramente che The Danish Girl è una storia, d’amore (e temo sia il centro di tutto il film), d’identità ma anche di arte e immaginazione:

An artist sees that which does not yet exist. He or she imagines a future others cannot perceive. The artist interprets reality, making it even more vivid and lasting. The story of Lili Elbe is a story of art, of creating, of imagining what is to be. It is about artists who interpreted the world, and themselves, through their art. Curiously, Lili insisted she was not an artist, despite the successful career she had as a painter before she transitioned.

La difficoltà per un film storico è l’effettiva realtà storica. Quanto dev’essere fedele alla storia? Quando si arriva alla minuziosità nevrotica, per esempio di Kubrick? Quanto lasso e sciatto può essere un adattamento?
Per quanto Tom Hooper non sia alle prese col primo film storico e Il discorso del re presentava una stilizzazione registica e scenografica che mi era piaciuta il rischio c’è sempre.

Un altro tema controverso è la probabile intersessualità di Lili Elbe. Che io mi ricordi nel libro non se ne fa cenno e così penso nel film. Anche trasformare una storia di intersessualità in una storia di transessualismo ha una forte significato politico. Vuol dire ancora una volta eliminare l’intersessualità dalla storia e continuare a fare finta che non esista. Anche se non esistono numeri certo, le stime riportare da Wikipedia non sono indifferenti.

E anche il non aver scelto un’attrice o un attore transgender è un atto di cancellazione di una realtà, ma su questo non baccaglierei troppo.

the-danish-girl-posterComunque dal trailer e dai poster è chiaro che i temi centrali del film siano la trasformazione di Einar Wegener in Lili Elbe ma soprattutto la storia d’amore con la moglie Gerda Gottlieb e pure il fatto che sia un melodrammone con pizzi e merletti.

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2 thoughts on “The Danish Girl

  1. In fondo è un po’ come fare film su Gesù scegliendo attori bianchi. Per certi versi una storia non appartiene tanto a chi si vuole rappresentare ma a chi si cerca di raggiungere, in questo caso il grande pubblico; non la comunità trans. Il protagonista è un attore molto famoso al momento… sono cose che vendono meglio del realismo assoluto. Speriamo almeno sia un bel film 😉

  2. Pingback: The Danish girl ovvero una signorina buonasera ai primi del ‘900 | ericosìcarina

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